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Bibbia chiusa


LA RIVELAZIONE
di H. E. Alexander





Hugh E. Alexander Quest’articolo è tratto dal Capitolo 4 del Libro "LES FONDAMENTS DE LA FOI" scritto da Hugh E. Alexander



Capitolo 2:
La preghiera che dà rivelazione


 

Ecco la preghiera di Paolo per gli Efesini: «Non resto mai dal render grazie per voi, facendo di voi menzione nelle mie preghiere, affinché l’Iddio del nostro Signore Gesu Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per la piena conoscenza di Lui, ed illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza Egli vi abbia chiamati, qual sia la ricchezza della gloria della Sua eredità nei santi, e quale sia verso noi che crediamo, l’immensità della Sua potenza. La qual potente efficacia della Sua forza Egli ha spiegata in Cristo, quando Lo risuscitò dai morti» (Efes. 1: 16-20).

Si tratta di un dono: sta a noi d’accettarlo!

La Parola scritta può sembrarci un libro chiuso; ma Dio è pronto per rivelarla a ogni uomo.

A noi sta di chiederglieLo, nella preghiera perseverante, col cuore già sottomesso alla luce che la Sua Parola ci comunicherà.

Allora leggeremo la Bibbia come Libro divino e lettera del nostro Padre celeste.

Quando abbiamo ricevuto lo spirito di rivelazione, la luce dall’alto illumina la Bibbia; e Dio stesso ci parla mediante le sue pagine.

L’apostolo Paolo insegna e stabilisce una volta per sempre che l’uomo naturale - con tutti i suoi doni e le sue capacità - non può entrare nel dominio della Spirito di Dio, e che solo l’uomo rigenerato può penetrarvi, capirlo e assimilarselo:

«Quant’e a me, fratelli, quando venni a voi, non venni ad annunziarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza; poiché mi proposi di non saper altro fra voi, fuorché Cristo e Lui crocifisso. Ed io sono stato presso di voi con debolezza, e con timore, e con gran tremore; e la mia parola e la mia predicazione non hanno consistito in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio.
Nondimeno fra quelli che son maturi noi esponiamo una sapienza, una sapienza però non di questo secolo né dei princípi di questo secolo che stanno per essere annientati, ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa ed occulta, che Dio aveva innanzi i secoli predestinata a nostra gloria, e che nessuno dei principi di questo mondo ha conosciuta; perché, se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Ma, com’e scritto:
Le cose che occhio non ha vedute, e che orecchio non ha udite e che non sono salite in cuor d’uomo, son quelle che Dio ha preparate per coloro che L’amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; perche lo Spirito investiga ogni cosa, anche le cose profonde di Dio. Infatti, chi, fra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? E così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. Or noi abbiamo ricevuto non lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio; e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito adattando parole spirituali a cose spirituali. Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché gli sono pazzia; e non le può conoscere, perché le si giudicano spiritualmente. Ma l’uomo spirituale giudica d’ogni cosa, ed egli stesso non è giudicato da alcuno. Poiché chi ha conosciuto la mente del Signore da poterLo ammaestrare? Ma noi abbiamo la mente di Cristo»
(1ª Corinzi 2: 1-16).

Il dono dello spirito di rivelazione ai cuori umili è stato per il Signore stesso un argomento di lode: «In quella stessa ora Gesù giubilò per lo Spirito Santo, e disse: Io ti rendo lode o Padre, Signore del cielo e della terra, perche hai nascosto queste cose ai savi e agl’intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli! Si, o Padre, perché così Ti e piaciuto» (Luca 10:21).

Uniamo la preghiera della nostra fede a quella del nostro prediletto Salvatore per ricevere dall’alto questo dono prezioso d’infra tutti.


Iddio vuol dunque darci rivelazione di ciò che i savi di questo mondo non possono comprendere.

La vita divina e la luce che emanano da questo Libro che rivela il Signore Gesu, ci illuminano e ci rigenerano, ci salvano, ci guariscono e ci ispirano a servirLo.

La Bibbia ci fa vedere quel che siamo e quello che è il nostro Salvatore che si comunica a noi.

Ma chi tocca il libro di Dio per torcerne il senso o criticarlo, lo fa per la sua propria rovina (2ª Pietro 3:16).

Egli tocca la pupilla dell’occhio Suo e attira su di sé il giudizio di accecamento che gli è specialmente destinato (Giovanni 12:39-43; Luca 11:52).